Meno parole, meno mondo.

Se non trovi il nome di quello che provi, rischi di viverlo come un problema. Anche quando è solo un inizio.

DIDATTICA

10/8/20253 min read

Questa settimana ho ripreso tutti i miei corsi.
Lezioni di canto, teatro musicale, laboratori creativi, ecc.
In appena due giorni ho incontrato più di 70 persone tra
bambini, adolescenti e adulti.
E altri ancora mi aspettano nei prossimi.

Dopo ogni incontro, ogni scambio, ogni esercizio…
una cosa mi è rimasta in testa.

Tutti, ma proprio tutti – dai più piccoli agli adulti –
quando parlavano delle proprie emozioni, usavano sempre le stesse parole.
Le solite tre: ansia, paura, timidezza.

Sempre loro.

Ma quello che sentivano era molto più complesso.
Solo che non sapevano come chiamarlo.

Mi è tornata in mente una ricerca di Tullio De Mauro,
uno dei più grandi linguisti italiani.
Negli anni ‘70, uno studente di ginnasio conosceva in media 1.500 parole.
Vent’anni dopo, erano scese a 640.
Oggi? Probabilmente ancora meno.

E non è solo un problema di dizionario.
È un problema di vita.

Perché meno parole significa meno strumenti per spiegarsi,
meno possibilità di riconoscere ciò che si prova,
meno libertà emotiva.

Le parole sono il nostro mondo interiore.
Se non trovi il nome giusto per un’emozione, rischi di viverla come un problema.
La chiami “ansia” e ti spaventa,
quando magari è solo entusiasmo, tensione positiva, voglia di riuscire.

🎯 Ecco perché oggi voglio lasciarti
due strumenti semplici, ma preziosi.


Li uso nei miei corsi.
Funzionano con i bambini, con i ragazzi, con gli adulti.
Li puoi usare a casa, a scuola, al lavoro, da solo o in gruppo.
Sono due esercizi pratici per iniziare a ritrovare le parole giuste per dirti davvero.

1. Cambia la frase, cambia come ti senti

Ogni giorno, anche senza accorgertene, ti dici delle frasi.
Frasi automatiche. Etichette. Piccoli giudizi.
“Ho l’ansia.”
“Non sono capace.”
“Non riesco a parlare davanti agli altri.”

Queste frasi ti restano addosso. Ti limitano. Ti stringono.

Questo esercizio non si fa scrivendo.
Si fa cambiando il modo in cui ti parli.

  1. Scegli una frase che ti dici spesso quando sei in difficoltà.

  2. Cambiala. Fallo a voce, nella testa, davanti allo specchio.

  3. Sostituisci le parole giudicanti con parole più vere, più gentili, più tue.


Dire "Ho l'ansia" ➝ diventa “Sento agitazione. Forse è solo energia che non ha ancora trovato il suo posto.”

Dire "Non riesco a parlare in pubblico" ➝ diventa ➝ “Parlare davanti a tutti mi mette a disagio. Ma posso imparare.”

Dire “Sono troppo timido.” diventa “Mi muovo con delicatezza quando non conosco le persone. Va bene così.”

🔑 Il trucco è questo: cambiare una parola, per cambiare una sensazione.
Quando cambi come ti parli, cambia anche come ti senti.

2. Il diario dell’emozione con il nome giusto
(perfetto anche da fare in famiglia)

Ogni sera, quando tutto rallenta, c’è un momento perfetto per guardarsi dentro. Questo esercizio è come una piccola bussola emotiva. Aiuta a dare il nome giusto a ciò che hai provato, invece di archiviarlo in fretta.

Puoi farlo da solo, o con i tuoi figli, in classe, in un laboratorio

Come funziona?
Basta rispondere a queste quattro semplici domande:

  1. Cosa ho provato oggi?

  2. Che nome gli ho dato?

  3. Che altri nomi potrebbe avere?

  4. Come mi sento se lo chiamo in un altro modo?

Esempio:

“Oggi, prima della lezione, sentivo il cuore battere forte.
Ho detto: ‘Ho l’ansia’.
Ma forse era anche: emozione, voglia di riuscire, tensione buona.
Lo chiamo: fiato sospeso.
E se lo chiamo così… mi fa meno paura.”

Con i bambini puoi farli disegnare l’emozione, o dare un nome inventato: Signor Curioso, Piccola Tristezza, La Paura Piumata.

Funziona. Davvero !

📚 Ispirazioni:
Dan Siegel – Name it to tame it
Narrative Therapy – Riscrivere il racconto che fai di te

”Cambiare le parole non è solo scrittura.
È trasformazione.

Perché a volte non stai “male”.
Hai solo usato la parola sbagliata.
E quella parola ti ha fatto paura.

Quando impari a chiamare le cose per nome, succede qualcosa.
Ti senti riconosciuto. Anche da te stesso.

🖊️ Se vuoi, prova uno dei due esercizi oggi stesso.
Non serve molto: solo ascolto, tempo e cuore.

📖
Benvenutə nelle Stanze di Manù.
Un posto dove anche le parole trovano casa.

A presto.
Anzi, a dentro.

— Manù

green leafed plant near table

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